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Laureata in lettere classiche ho preso anche una specializzazione in archeologia. Mi vedevo lanciata nello studio della preistoria ma poi la passione per le lettere ha ripreso il sopravvento. Ho aiutato i ragazzi con i compiti, ho fatto la guida ai bambini per spiegare loro il favoloso lavoro dell'archeologo...ma c'era sempre questo fastidioso richiamo alla pagina stampata. Poi ho capito...la mia vita deve essere votata alla lettura e, perché no, anche alla scrittura.

martedì 28 luglio 2020

PRO E CONTRO


Sandro Veronesi – “Caos calmo”

 

Dopo Stephen King, Isabel Allende, Elizabeth Strout, J. R. R. Tolkien, Gabriel G. Marquez e Maurizio De Giovanni ecco il nuovo autore di cui voglio leggere tutto quello che ha scritto… magari anche i bigliettini di auguri e le dediche sui libri se possibile. Non è solo per la sua scrittura, semplice ed estremamente complessa al tempo stesso; non è solo per i suoi personaggi, sempre tanti, sempre favolosi e sempre con una storia straordinaria da raccontare; è proprio per gli intrecci che sa creare. Le sue storie partono in maniera semplice, chiara e poi si complicano man mano che passano le pagine con avvenimenti anche piccoli che si avvitano, si attorcigliano tra loro per poi separarsi nuovamente lasciando un vuoto che, spesso, non viene colmato.  Non so quante volte, durante la lettura, mi sono commossa, mi è venuto da ridere oppure ho spalancato la bocca per lo stupore.

Un giorno Pietro Paladini con il fratello Carlo compiono un gesto eroico salvando due donne che stanno annegando. Quello che Pietro non sa è che, nello stesso istante in cui lui salva una vita, sua moglie Lara sta morendo in maniera improvvisa davanti agli occhi della figlia Claudia. Un evento scioccante, sconvolgente che lascia Pietro in attesa, attesa di quel dolore devastante che però tarda ad arrivare. Per stare vicino alla figlia decide di rimanere fuori la sua scuola, in macchina, durante tutta la giornata scolastica. Nella sua mente avrebbe dovuto farlo un solo giorno ma, incomprensibilmente, quello spazio fuori la scuola diventa il nuovo di microcosmo di Pietro. Lì incontra colleghi, amici, sua cognata, suo fratello e tutti fanno la stessa cosa: riversano su di lui i propri personali dolori, forse perché disorientati e sgomenti dinanzi al caos calmo rappresentato da quell'uomo immobile davanti ad un edificio. Tutti saranno anche generosi nel dispensare consigli ma, alla fine, Pietro ascolterà l’unica voce capace di sconvolgere quella calma apparente in cui lui si è rifugiato.

Non è un libro semplice da leggere, credo non lo sia nessuna delle opere di Veronesi, perché va letto in maniera attenta. Ogni pagina, ogni parola va soppesata e compresa. Ma ne vale la pena.

E dove li trovo adesso i “perché non leggerlo”?

 

Perché leggerlo

·      Perché è una storia delicata, commovente. Ognuno ha il suo modo di affrontare il dolore, questo è solo uno dei più originali.

·      Perché Veronesi ha la capacità di sorprenderti quasi ad ogni pagina, e senza veri colpi di scena.

·      Perché l’idea di rimanere fuori la scuola della propria figlia per dimostrarle vicinanza è geniale e folle e assolutamente comprensibile, nella sua incredibile illogicità.

·      Per alcuni, incredibili, personaggi: Carlo che da vent'anni pensa ogni giorno, anche solo per un minuto, alla stessa donna; Francesca che dice sempre quello che pensa e poi se ne dimentica; Saverio che continua a contare chissà che cosa; Matteo che ogni giorno saluta, ricambiato, un’automobile; Marta che proprio non sa scegliere i compagni di vita.

·      Per il finale che non ti aspetti ma che, in realtà, ti aspettavi. 

 

Perché non leggerlo

·      Perché non è semplice da leggere, non puoi distrarti un attimo.

·      Perché non è una lettura da lettino in spiaggia. Almeno non per tutti.

·      Perché poi alla fine cosa diavolo abbia davvero Francesca, Veronesi non ce lo dice.

·      Perché ci sono elucubrazioni e descrizioni dettagliate su cosa sia e quali conseguenze possa avere una fusione fra due aziende. Pesantucce.

 


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