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Laureata in lettere classiche ho preso anche una specializzazione in archeologia. Mi vedevo lanciata nello studio della preistoria ma poi la passione per le lettere ha ripreso il sopravvento. Ho aiutato i ragazzi con i compiti, ho fatto la guida ai bambini per spiegare loro il favoloso lavoro dell'archeologo...ma c'era sempre questo fastidioso richiamo alla pagina stampata. Poi ho capito...la mia vita deve essere votata alla lettura e, perché no, anche alla scrittura.

lunedì 29 giugno 2020

PRO E CONTRO





Valeria Parrella “Almarina”

 

Non è un romanzo semplice Almarina ma è intriso di poesia… e di realismo… e di cinismo a volte. È spigoloso come una piccola pietra preziosa. Elisabetta Maiorano è vedova, vive sola ed ha un numero imprecisato di cognate “cesse”. Ogni mattina si alza e va a lavorare a Nisida, ripone i suoi effetti personali, cellulare compreso, in un armadietto e si addentra in un mondo che appare quasi un altrove rispetto al nostro: il carcere minorile dove insegna matematica. Lì il tempo sembra sospeso e quei ragazzi sono solo ragazzi che fanno cose da ragazzi. La paura sottile di chi lavora con loro non riguarda il presente ma il futuro, quando quegli stessi occhi che ogni mattina scrutano Elisabetta, saranno di nuovo liberi di guardare il mondo che li ha spinti a Nisida. Non è un lavoro per tutti e non è privo di conseguenze psicologiche, ma è proprio tra le mura del carcere che Elisabetta Maiorano incontra Almarina e da quel momento, forse, la vita di entrambe abbandonerà le tonalità del grigio.

Perché leggerlo

·      Perché è un gioiello e lo è in ogni parola, in ogni frase, in ogni immagine.

·      Perché Valeria Parrella ha una scrittura immediata e concreta che ti spinge continuamente a riflettere.

·      Perché a volte dimentichiamo che su quell'isolotto c’è un carcere minorile. E comunque è una realtà che spesso teniamo relegata in un angolino, come se non esistesse. Invece esiste.

·      Perché Elisabetta Maiorano è una donna profondamente normale e straordinaria allo stesso tempo. Vale la pena conoscerla.

·       “Il comandante sa che questi ragazzi sono molto più giovani di noi e saranno vivi e gireranno per il mondo quando noi saremo morti; anche se la loro pena dovesse durare vent'anni, quando usciranno saranno più giovani di quanto siamo noi adesso. E se non ci sopravvivranno, sarà perché la morte li ha inseguiti lungo il vicolo con la pistola”. Per i ragazzi nei vicoli, per la loro vita che non vale di meno.

 

Perché non leggerlo

·      Perché è un romanzo che non scivola via come ci si potrebbe aspettare. Lo devi leggere bene, parola per parola e riflettere su ogni singola immagine. Può essere faticoso.

·      Perché Nisida potrebbe apparire claustrofobica a pensarci. Un po’ come Napoli. E a volte poi non si ha la disposizione d’animo giusta.

·      Perché ti aspetti di leggere tutto su Almarina… invece la vera grande protagonista è Elisabetta con la sua visione della vita.

·      In realtà non ci sono motivi per non leggerlo. Con qualunque stato d’animo resta un piccolo romanzo perfetto.

 


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