Elizabeth Buchan – “Il Museo delle
promesse infrante”
A
Parigi, nella zona di Canal Saint-Martin, si può visitare un museo che non
contiene tesori d’arte o cimeli storici. Il “Museo delle promesse infrante”
raccoglie rimpianti, rancori, ricordi a volte talmente spiacevoli da rovinare
un’intera esistenza. Chi ha subito il torto di una promessa non mantenuta spera
di disinnescare quel dolore esponendone il simbolo nelle sale del museo. Un
modo come un altro di azzerare la vita e ripartire. Laure Carlyle ha
selezionato personalmente ogni pezzo esposto nel suo museo per creare una
cornice ideale al suo grande dolore: la perdita di un amore. Nel 1986, in una
Praga soffocata dal regime comunista, Laure si innamora di Tomas leader
musicale degli Anatomie e guida di un gruppo di giovani dissidenti che
gestiscono un teatro di marionette. Il regime è opprimente e violento, Laure si
sente braccata e subisce più di un sopruso. Dovrà fare determinate scelte per
salvarsi la vita. Da lì inizia il calvario di rimpianti e rimorsi che le
impedisce di capire la verità su se stessa e su un uomo che ha cercato, nel
modo sbagliato, di proteggerla.
PERCHÉ LEGGERLO
· È
un libro coinvolgente, una storia che cattura l’attenzione. L’inizio è
incentrato sul museo ma poi, piano piano, si rivela quello che è davvero l’intento
dell’autrice: narrare il passato doloroso di Laure, riportare a galla la
promessa infranta da cui poi è nata l’idea stessa del museo.
· L’esperienza
drammatica della protagonista a Praga è descritta in maniera perfetta, a tratti
sconvolgente. Leggendo dei pedinamenti, delle violenze subite dai dissidenti,
si ha la reale impressione di essere immersi in quei vicoli bui con la
consapevolezza di essere osservati. Sempre.
· Il
personaggio di Petr Kobes è ambiguo dall’inizio alla fine. Capire se sia uno
dei buoni o uno dei cattivi rappresenta uno dei motivi principali che spingono
a proseguire la lettura.
· Bellissime
tutte le parti dedicate alle marionette. Un’antica arte cecoslovacca
sconosciuta ai più. Personaggi tradizionali e malinconici come Marenka o il più
famoso Pierrot sembrano prendere vita davanti ai nostri occhi. Spezzare i fili
che li legano è la più alta forma di ribellione.
· Bisogna
leggere “Il Museo delle promesse infrante” perché è una via di mezzo tra una
storia di spionaggio e un romanzo d’amore. Non si può far a meno di scoprire
cosa sia successo a Tomas e chi ha tradito chi…
“- Essere una donna significa essere
la bestia da soma di Dio -.
Laure raddrizzò la schiena. Si
aspettava parole di devozione, non iconoclaste.
-Lei è una donna in carriera, e lo sa
di sicuro. Io ero una ragazza di campagna che non aveva scelta. Non è mai
giunta alla conclusione che, creando la donna, Dio ci abbia giocato uno scherzo
tremendo? Lo scherzo di un Dio sadico-”
PERCHÉ NON LEGGERLO
· Copertina
e titolo possono essere fuorvianti. Il museo non è il protagonista assoluto
della storia, è più una scusa per parlare d’altro.
· Non
è un libro leggero o facile come potrebbe sembrare ad un primo, superficiale,
sguardo.
· La
maggior parte della storia non è ambientata in epoca contemporanea ma nella
Praga del 1986.
· Ci
sono scene abbastanza forti a cui il lettore non è preparato perché, in realtà,
si aspetta altro.
· Se
non amate rivivere periodi storici difficili e violenti allora non leggetelo.
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