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Laureata in lettere classiche ho preso anche una specializzazione in archeologia. Mi vedevo lanciata nello studio della preistoria ma poi la passione per le lettere ha ripreso il sopravvento. Ho aiutato i ragazzi con i compiti, ho fatto la guida ai bambini per spiegare loro il favoloso lavoro dell'archeologo...ma c'era sempre questo fastidioso richiamo alla pagina stampata. Poi ho capito...la mia vita deve essere votata alla lettura e, perché no, anche alla scrittura.

venerdì 15 maggio 2020

PRO E CONTRO


ELIZABETH STROUT – “Olive, ancora lei”

 

Elizabeth Strout riesce nell'impresa di scrivere un seguito all'altezza del primo romanzo “Olive Kitteridge”. Non era scontato. In Olive, ancora lei ritroviamo il famoso personaggio negli anni della sua maturità e poi della vecchiaia. Nuove battaglie dialettiche, nuove perdite, un nuovo amore, nuove sfide. Ma è sempre lei, riconoscibilissima con il suo spirito irriverente e disilluso.

 

Perché leggerlo

1.   Perché Olive Kitteridge è tornata e, per chi l’ha amata, dovrebbe essere sufficiente.

2.   Perché Elizabeth Strout riesce a costruire nuovi, piccoli scorci dell’animo umano che, per lei, non sembra avere segreti.

3.   Perché sono tredici piccoli gioielli questi racconti. Oltre ad Olive conosceremo altri personaggi e nessuno ci deluderà.

4.   Perché c’è tutta una vita in questo romanzo e Olive deve farci i conti. Sarà costretta ad affrontare nuove perdite e vecchie disillusioni e lo farà sempre con il suo modo di essere: franco, irriverente, ironico, fin troppo realista. La sincerità di Olive Kitteridge a volte spiazza i suoi interlocutori ma conquista sempre il lettore. Fantastica.

5.   Perché uno dei personaggi letterari più amati si mostra qui nella sua piena maturità. È sempre lei ma con diverse sfumature, diverse consapevolezze. Ma sempre con la stessa, ineguagliabile, impacciata difficoltà nel sintonizzarsi con le profonde verità degli altri.

 

Era indolenzito, come se avesse camminato molto più di quanto il suo fisico potesse sostenere, sentiva male da tutte le parti, e pensò: Ho l’anima indolenzita.

E capì che non bisognava mai prenderla alla leggera, la profonda solitudine della gente, che le scelte fatte per arginare quella voragine di buio esigevano molto rispetto…”

 

 

 

Perché non leggerlo

1.   Perché è ovviamente il seguito di un gran libro e pur essendo, a mio parere, straordinario non arriva alla perfezione del primo. Forse anche perché si è esaurito quell'effetto sorpresa che, nel conoscere per la prima volta Olive Kitteridge, è davvero travolgente.

2.   Perché è Olive Kitteridge, sempre lei. Più anziana, più disillusa, non più saggia e non meno disturbante e realista che mai. Se non vi è piaciuto il personaggio nel primo libro qui potreste addirittura odiarlo.

3.   Perché è un romanzo diviso in racconti, spesso anche molto distaccati tra loro. Se non vi piace il genere lasciate perdere.

4.   Perché, fondamentalmente, è una storia in cui in effetti succede poco e non ci sono colpi di scena. Non è quello l’importante ma se cercate i fuochi d’artificio e la bocca spalancata per lo stupore non è il libro che fa per voi.

5.   Perché in alcuni momenti è triste o, meglio, amaro. Se cercate letture leggere siete capitati male.

 

Per me:  DA LEGGERE SENZA DUBBIO


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