Elizabeth
Strout riesce nell'impresa di scrivere un seguito all'altezza del primo romanzo
“Olive Kitteridge”. Non era scontato. In Olive,
ancora lei ritroviamo il famoso personaggio negli anni della sua maturità e
poi della vecchiaia. Nuove battaglie dialettiche, nuove perdite, un nuovo
amore, nuove sfide. Ma è sempre lei, riconoscibilissima con il suo spirito
irriverente e disilluso.
Perché leggerlo
1. Perché
Olive Kitteridge è tornata e, per chi l’ha amata, dovrebbe essere sufficiente.
2. Perché
Elizabeth Strout riesce a costruire nuovi, piccoli scorci dell’animo umano che,
per lei, non sembra avere segreti.
3. Perché
sono tredici piccoli gioielli questi racconti. Oltre ad Olive conosceremo altri
personaggi e nessuno ci deluderà.
4. Perché
c’è tutta una vita in questo romanzo e Olive deve farci i conti. Sarà costretta
ad affrontare nuove perdite e vecchie disillusioni e lo farà sempre con il suo
modo di essere: franco, irriverente, ironico, fin troppo realista. La sincerità
di Olive Kitteridge a volte spiazza i suoi interlocutori ma conquista sempre il
lettore. Fantastica.
5. Perché
uno dei personaggi letterari più amati si mostra qui nella sua piena maturità. È
sempre lei ma con diverse sfumature, diverse consapevolezze. Ma sempre con la
stessa, ineguagliabile, impacciata difficoltà nel sintonizzarsi con le profonde
verità degli altri.
“Era indolenzito, come se avesse camminato
molto più di quanto il suo fisico potesse sostenere, sentiva male da tutte le
parti, e pensò: Ho l’anima indolenzita.
E capì che non bisognava mai
prenderla alla leggera, la profonda solitudine della gente, che le scelte fatte
per arginare quella voragine di buio esigevano molto rispetto…”
Perché non leggerlo
1. Perché
è ovviamente il seguito di un gran libro e pur essendo, a mio parere,
straordinario non arriva alla perfezione del primo. Forse anche perché si è
esaurito quell'effetto sorpresa che, nel conoscere per la prima volta Olive
Kitteridge, è davvero travolgente.
2. Perché
è Olive Kitteridge, sempre lei. Più anziana, più disillusa, non più saggia e
non meno disturbante e realista che mai. Se non vi è piaciuto il personaggio
nel primo libro qui potreste addirittura odiarlo.
3. Perché
è un romanzo diviso in racconti, spesso anche molto distaccati tra loro. Se non
vi piace il genere lasciate perdere.
4. Perché,
fondamentalmente, è una storia in cui in effetti succede poco e non ci sono
colpi di scena. Non è quello l’importante ma se cercate i fuochi d’artificio e
la bocca spalancata per lo stupore non è il libro che fa per voi.
5. Perché
in alcuni momenti è triste o, meglio, amaro. Se cercate letture leggere siete
capitati male.
Per me: DA LEGGERE SENZA DUBBIO
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