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Laureata in lettere classiche ho preso anche una specializzazione in archeologia. Mi vedevo lanciata nello studio della preistoria ma poi la passione per le lettere ha ripreso il sopravvento. Ho aiutato i ragazzi con i compiti, ho fatto la guida ai bambini per spiegare loro il favoloso lavoro dell'archeologo...ma c'era sempre questo fastidioso richiamo alla pagina stampata. Poi ho capito...la mia vita deve essere votata alla lettura e, perché no, anche alla scrittura.

venerdì 26 giugno 2020

PRO E CONTRO




Sandro Veronesi “Il colibrì”

 

Il colibrì è il Dottor Marco Carrera, il protagonista o meglio il perno attorno al quale ruota tutto il resto. Detto il colibrì per essere stato da ragazzo davvero piccolo di statura, questo soprannome gli resta appiccicato addosso per tutta la vita e si trasforma nel simbolo di quella che è la massima aspirazione di Marco: rimanere immobile mentre tutto attorno sta crollando. La sua vita è costellata di eventi drammatici, lutti atroci e un amore impossibile ma lui cerca, con ogni fibra del suo essere, di rimanere perfettamente calmo nel mare in tempesta e trasformarsi, così, nel solido scoglio a cui tutti possono appigliarsi. Intorno gli altri si muovono, cambiano vita, casa, lavoro, modi di pensare mentre il colibrì cerca, ad ogni colpo che il fato gli assesta, semplicemente di trovare un nuovo motivo per andare avanti.

 

 

Perché leggerlo

·      Perché è scritto in maniera davvero splendida... Quel tipo di scrittura che ti porta con sé e ti fa immergere realmente nella storia.

·      Perché la galleria di personaggi è incredibile. Tutti affascinanti, pieni di sorprese e, a loro modo, nevrotici.

·      Perché vale la pena leggere un libro per conoscere il Dottor Daniele Corradori, un personaggio unico. Il meno coinvolto ma il più risolutivo.

·      Per il mestiere di Duccio Chilleri, un’idea assolutamente geniale che mi ha riportato al signor Malaussène di Pennac e al suo “di professione capro espiatorio”.

·      Perché ci fa capire che spesso cambiare radicalmente la nostra vita ci restituisce solo l’illusione di aver azzerato anche la sofferenza e il disagio.

 

 

Perché non leggerlo

 

·      Perché la storia va spesso avanti e indietro nel tempo. A volte perdi il filo temporale delle cose.

·      Perché c’è davvero tanta sofferenza da digerire, se non si è nella disposizione d’animo giusta meglio lasciar perdere.

·      Perché contiene un’idea di futuro che non sono sicura mi piaccia. No anzi mi ha fatto proprio innervosire.

·      Per le lettere di Luisa…

·      Perché il finale… eh quello mi ha fatto arrabbiare con il destino.

 

 


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